Giant-Size Difensori N. 3

(numero precedente Difensori Annual 3)

ALLA RICERCA DEL DOTTOR STRANGE

 

I Difensori. Il milionario Kyle Richmond ricorda quando essi calpestavano quel terreno oramai abbandonato da tutti. In quel luogo nella Contea di Nassau a Long Island, in passato sorgeva uno dei quartier generali del non gruppo, ma adesso non vi era rimasto più niente. Quanti super eroi aveva ospitato l’accademia? Tanti. Quasi nessuno per lungo tempo. Perché Kyle ha deciso di recarsi lì? Forse dipende dal fatto che quel giorno Kyle si sente malinconico. Il futuro dei Difensori è sempre stato incerto, a causa della natura stessa del gruppo, ma non lo è mai stato così tanto come in quel momento. D’altronde se qualcosa che richiede partecipazione non trova l’interesse degli altri, è normale e giusto che termini. Comunque nemmeno adesso Nottolone è un super eroe solitario. Ci sono ancora Hellcat e la nuova Valchiria con lui. Tre non sono forse sufficienti per potersi etichettare come gruppo e farsi chiamare Difensori? Il Dottor Strange non cominciò forse insieme ai soli Namor e Hulk? Proprio mentre pensa al Mago Supremo, Kyle avverte la sua richiesta di aiuto. E’ solo per un momento, è alquanto flebile, ma basta e avanza. Adesso Kyle sa cosa deve fare e dove recarsi. E sa pure che probabilmente dovrà affrontare gravi pericoli. Solitario in mezzo a campi verdi, un uomo alza le braccia al cielo ed esulta.

 

E’ un pomeriggio solitario per Patricia. Si trova nell’appartamento al Greenwich Village che condivide con l’attuale fidanzato e amico di lunga data Kyle Richmond. Ha appena finito di vedere la seicentonovantunesima puntata della sua soap opera preferita ed è ancora lì a cercare di ricordare cosa aveva combinato in passato quel personaggio che è riapparso dopo tanto tempo e del quale non aveva più memoria.

-I fumetti che mia madre scriveva su me e sui miei amici erano decisamente più semplici.- si ritrova a pensare ad alta voce.

Poi la sua mente passa subito a pensare ad altro, poiché non esiste la noia per l’apparentemente spensierata Patsy Walker.

-E adesso cosa posso fare? Chiamo Samantha (Parrington, alias Valchiria) e andiamo a fare un po’ di shopping in città? Oppure vado a trovare la mia grande amica Jennifer (Walters, alias She-Hulk) a Los Angeles? O meglio ancora mi faccio un viaggetto sulla Luna da Carol (Danvers, alias Capitan Marvel)? Ammesso che adesso si trovi nel quartier generale dello S.W.O.R.D. e non a casa sua con le figlie.

Pensando alla sua amica alle prese con le due piccole gemelle, avverte un brivido. No, decisamente non si sente pronta ad avere figli. Ed è in quel momento che avverte anche la richiesta di aiuto del Dottor Strange.

-Oh oh! Guai in vista. Era l’ora!

Poco dopo l’agile Hellcat entra in azione.

 

Samantha Parrington si trova nell’appartamento della sua famiglia, in uno dei piani più alti di uno dei tanti grattacieli di New York, sdraiata sul divano. E’ decisamente alterata. Thorongil, il cavallo bianco alato apparso dal nulla qualche settimana prima, era scomparso. Cosa poteva essergli capitato? Forse lo avevano richiamato su Asgard? E sempre riguardo ad Asgard, chi dei suoi abitanti si sta divertendo così tanto con lei? Prima le permette di trasformarsi in una Valchiria senza che lei abbia chiesto niente, poi le dona un cavallo alato che a quanto pare adesso le è stato tolto. E se costui o costei decidesse all’improvviso di privarla della possibilità di trasformarsi nella Valchiria? Istintivamente volge il proprio sguardo alla sua destra, dove solitamente si trova la spada invisibile (ma non per lei) impugnando la quale avviene la trasformazione. Per fortuna c’è ancora. Per fortuna? Evidentemente, anche se non l’ha chiesto, sta trovando apprezzabile il poter diventare la Valchiria.

-Signorina, le mancano i suoi nuovi amici?- le chiede il maggiordomo Springthorpe, vedendola assorta nei suoi pensieri con dipinta sulla faccia un’espressione seria.

-Non è questo. E’ che…

S’interrompe quando avverte la richiesta di aiuto del Dottor Strange. Immediatamente si alza in piedi.

-Springthorpe, devo assentarmi.

-Cosa devo dire ai suoi genitori quando rincaseranno?

-Che non so se tornerò in tempo per la cena. Nel caso, ci rivedremo domani.

Probabilmente l’aspetta un’altra insolita e pericolosa avventura. Samantha non sa se sentirsi eccitata oppure terrorizzata.

 

Isaac Christians ha oramai passato il suo primo secolo di vita (ed essendo praticamente immortale non è detto che sarà pure l’ultimo), sua moglie Edna Perkins invece ha solamente poco più di un’ottantina di anni. Da quando si sono sposati, più o meno tre anni fa (sì, non si sono sposati proprio prestissimo ma, come si dice, meglio tardi che mai), hanno passato insieme tutti i giorni. Così quando Isaac avverte la richiesta di aiuto del Dottor Strange rimane un po’ titubante. Sa che il Mago Supremo non avrebbe richiesto l’intervento di Gargoyle, cioè l’altra identità in possesso di Isaac, se la situazione non fosse proprio disperata. Però se Edna gli dicesse di non andare, lui rinuncerebbe.

-Il Dottor Strange troverà sicuramente un modo per ovviare alla mia assenza.- dice alla moglie.

-No, non tarperò le ali al Gargoyle. Vai pure e compi quello che solo tu puoi compiere. Non preoccuparti, mi ritroverai qui ad aspettarti.

Isaac non smette mai di ringraziare per aver potuto incontrare nuovamente quella donna. In un solo attimo Edna aveva compreso quello che più lui teme. Non che possa accadere qualcosa di male a lui, ma a lei. Magari proprio quando lui non c’è. E così, dopo molto tempo, Gargoyle riprende nuovamente a volare.

 

Ci troviamo nella dimensione denominata Cerchio Ennesimo, un tempo sotto il controllo della Parola. Il Mago Supremo di quella dimensione si sta un po’ annoiando. In verità Rintrah è fiero di quello che ha fatto e apprezza la situazione attuale. Ha difeso spavaldamente gli abitanti dagli attacchi di vari demoni che volevano impossessarsi del potere appartenuto alla Parola, e lo ha fatto talmente bene che oramai da tempo nessuno ha avuto il coraggio di tentare un altro assalto. Quindi non è esattamente vero che si stia annoiando. Ad ogni modo, quando riceve la richiesta di aiuto del Dottor Strange, accoglie quasi con sollievo la possibilità di tornare in azione.

-Sei veramente sicuro di andare? Sarà la tua prima vera assenza dal Cerchio Ennesimo da quando sei arrivato.- gli fa notare una palla gialla munita di braccia e di gambe, di occhi e di orecchie e ovviamente della bocca.

-Non preoccuparti, Bingo Bingo, tu e i tuoi amici siete decisamente pronti per difendere da soli questa dimensione.

-Non era certamente questa la mia preoccupazione.- ribatte la palla gialla a dir la verità in modo poco convinto, poiché il Mago Supremo ha invero intercettato immediatamente il suo timore maggiore.

-Quindi saresti preoccupato per me?

-Certamente.

-Ti ringrazio della tua premura. Allo stesso tempo mi spiace constatare che ritieni che esista qualcosa o qualcuno che possa nuocermi.

-Non volevo sminuire il tuo potere. Però…- poi la palla gialla smette di parlare perché non sa cosa dire.

Rintrah sorride. Si diverte sempre quando mette in difficoltà Bingo Bingo ma sta comunque attento a non esagerare. Così accarezza la sua testa liscia e lo saluta affettuosamente:

-Ci rivediamo presto. Guarda di non combinare guai in mia assenza.

Uhm… Forse avrebbe potuto trovare parole migliori.

 

Palazzo Reale nella Dimensione Oscura, chiamata anche Dimensione di Luce da quando a regnare è Clea. Si dice che sia stata fatta la proposta di chiamarla pure Dimensione Splendente, ma potrebbe trattarsi solamente di un pettegolezzo. La sovrana Clea, da poco tornata da un viaggio sulla Terra compiuto per passare qualche giorno spensierato (che poi proprio così non è stato) insieme a suo marito Stephen Strange, avvisa il fedele Aroni (un Mhuruuk, classico abitante di quella dimensione) che deve immediatamente ripartire.

-Ma è tornata solo pochi giorni fa!- protesta Aroni –Forse non si trova più bene nella nostra dimensione?

-Non dimenticare che questa è anche la mia dimensione, è qua che sono nata. Ma non si tratta di questo. Mi devo assentare nuovamente perché mio marito si trova nei guai e ho ricevuto una sua richiesta di aiuto.

-Quello lì non fa altro che crearle problemi!

-Ricordati che quello lì è il Mago Supremo della Terra e che ha salvato molte volte me e la Dimensione Oscura stessa. E, cosa più importante, è l’uomo che amo.

Aroni si ritrae, impaurito nel vedere che Clea si è un po’ alterata.

-Mi scusi, mi sono fatto prendere dall’agitazione dettata dal momento. Se vuole punirmi per la mia insolenza capirò.

-Non verrai punito, anzi, ti concederò un privilegio. Verrai con me sulla Terra così potrai vedere direttamente quale nobile uomo sia Stephen Strange.

-Ne sono onorato. Potrò così anche capire di persona se merita la fiducia della mia regina.

-Cosa intendi dire? Strange è sempre stato un nostro fedele alleato.

-Mi riferivo ad altro. Lei stessa ogni tanto non riesce ad evitare di dire che nutre dubbi sulla sua fedeltà coniugale.

-Non ti permettere di toccare questo tasto.

Aroni si ritrae nuovamente, irritato con se stesso per aver fatto alterare una seconda volta la sua adorata regina. Lui stesso non riesce a comprendere perché quel Dottor Strange gli rimanga così antipatico. Che sia geloso di Clea? Immediatamente scaccia quel pensiero, quasi terrorizzato. Non deve permettersi di avere desideri così egoistici.

 

Nell’affollato locale, un solitario e isolato demone sta tranquillamente bevendo un liquore al bancone. Gli altri non gli stanno lontano perché è un demone, dato che quello è l’Inferno e pure loro sono tutti demoni, ma perché lo conoscono e sanno come sia irascibile. Se non vuole essere disturbato, nessuno lo deve nemmeno semplicemente salutare. Si tratta di Laroximous Boneflayer, demone di seconda classe ed ex raccoglitore di anime. Ripensa con nostalgia alla sua giovinezza, oramai andata, e si chiede se quando era in attività avrebbe potuto raccogliere più anime. Ma tanto, hanno più importanza queste cose? Ah, tra le altre cose (oltre all’essere un demone raccoglitore di anime in pensione) è un amico del Mago Supremo della Terra. Per questo motivo non esita un attimo ad abbandonare l’Inferno quando riceve la richiesta di aiuto del Dottor Strange.

 

Il suo nome è Dian ma nell’arco di molti anni lo ha più volte cambiato. Quello che usa attualmente è Declan Dane. Nell’ambiente dei maghi è comunque più conosciuto come Stregone Smeraldo. Il suo tratto distintivo è quello di avere i capelli neri ma con alcune striature verdi. Pure i suoi occhi sono di colore verde e si dice che ami particolarmente abbigliarsi con indumenti di quello stesso colore. Sembra anche che sia in circolazione da alcuni secoli. Poche sono le notizie certe sul suo conto, anche perché è incline a non avere molte amicizie e a non portarle avanti per molto tempo. Sicuramente in più di un’occasione ha tenuto un comportamento ambiguo e talvolta ha compiuto azioni abbastanza discutibili. Per questi motivi il prigioniero Dottor Strange non appare per niente sorpreso quando riprende i sensi e se lo ritrova davanti.

-Quindi sei tu l’individuo che mi ha attaccato.

-Non dirmi che te lo aspettavi. Credo di non averti mai dato motivo di sospettare di me.

-Hai detto bene, è solamente quello che credi. Infatti sei nella mia lista dei venticinque individui che ritengo potrebbero attaccarmi da un momento all’altro. Anche se ammetto che non sei tra quelli che più mi aspettavo.

La mente di Strange è annebbiata ma cerca di notare più dettagli possibili. Si trova seduto su una sedia di legno, con caviglie e polsi legati. Stranamente Dian gli ha lasciato la possibilità di parlare.

-Non sei curioso di sapere come sono riuscito a entrare nel tuo Sanctum Sanctorum e ad attaccarti di sorpresa?

-In effetti mi sarebbe utile saperlo, per poter così porre rimedio ad eventuali falle nel sistema di difesa. Al momento però sarei più curioso di sapere dove siamo.

La stanza dove si trovano i due sembra una normale cucina appartenente a una normale famiglia. L’unica nota stonata è rappresentata dall’enorme cane demoniaco di color verde che sta continuamente sbavando in un angolo.

-Non ti interessa invece sapere come mai non ti ho ancora ucciso?

-Quello lo so. Perché non è facile uccidere un Mago Supremo, anche quando costui è privo di sensi.

-Dici? Mi sarebbe piaciuto provarci, allora. La verità però è che non è nelle mie intenzioni. Non ho niente contro di te, perlomeno per il momento, e non mi interessa affrontarti o addirittura prendere il tuo posto come Mago Supremo.

-Ora mi dirai che mi hai attaccato solamente per testare la tua abilità.

-Non sono così avventato. Il fatto è che per ottenere ciò che voglio devo compiere una certa azione. Qualcosa che tu verresti a sapere e che disapproveresti. Quindi sarebbe inevitabile un tuo intervento, e anche se tu non mi sconfiggessi potresti comunque impedirmi di portare a termine il compito.

-E cos’è che dovresti fare?

-Non ti rivelerò oltre, ho già parlato troppo. Tutto quello che devi fare tu invece è startene buono per alcune ore, passate le quali la mia aiutante verrà a liberarti.

-Aiutante?

Dian schiocca le dita e arriva una donna dai lunghi capelli biondi e vestita di bianco. Strange la riconosce immediatamente. Si tratta di Dama Yaba, una maga che lui ha sconfitto non molto tempo prima.

-Voleva vendicarsi e quindi ha accettato di aiutarmi.- spiega lo Stregone Smeraldo.

Il Dottor Strange per togliersi una curiosità pronuncia un incantesimo, anche se senza particolare convinzione, e difatti accade nulla.

-Come pensavo. Dentro questa casa la magia non funziona.

-Divertiti pure a scoprire più cose possibili in queste ore che hai a disposizione, io me ne vado. Se tutto va bene potremmo anche non rivederci per parecchio tempo.

-Chi ti garantisce che mentre non ci sarai io non riuscirò a uscire di qui?

-Provaci pure se ci tieni tanto.

Il cane demoniaco emette un ringhio.

-Un’ultima cosa prima che tu te ne vada. Dici che vuoi impedirmi di ostacolarti ma se ti interessasse veramente solo quello ti saresti potuto comportare in modo diverso.

-Hai colto il punto. Sai, l’importante è raggiungere i propri obbiettivi, ma conta anche divertirsi nel farlo. E sfidare il Mago Supremo fa parte del divertimento.

Quindi Dian se ne va sorridendo beffardamente.

 

177/A di Bleecker Street, Greenwich Village, New York. Sanctum Sanctorum del Mago Supremo della Terra, ovverosia dimora del Dottor Strange. Il suo fedele assistente Wong apre la porta per fare entrare tre facce conosciute: Nottolone (Kyle Richmond), Hellcat (Patricia Walker) e Valchiria (Patricia Parrington). Dopo averli salutati, Wong guarda perplesso alle loro spalle.

-C’è qualcosa che non va?- chiede Hellcat.

-Mi sembrava che ci fosse una quarta persona con voi.

-No. Siamo solamente noi tre.

Wong continua a guardarsi attorno, un po’ disorientato. All’interno della sala sono già presenti Clea, Aroni, Gargoyle (Isaac Christians), Rintrah con la sua Cappa della Levitazione, Laroximous Boneflayer e Masked Raider. Quest’ultimo, a differenza degli altri, non si trova lì in seguito alla richiesta di aiuto di Strange ma perché condottovi direttamente dalla Maschera dell’Eternità che indossa. Si trovano tutti attorno a un portale situato al centro della stanza. Stando a quello che dice Wong, esso è apparso all’improvviso poche ore prima e ne è uscita una bestia demoniaca. Una volta sconfittala il Dottor Strange ha deciso di attraversarlo per vedere cosa si cela oltre. Da allora non è più riapparso e il portale è rimasto attivo.

-Cosa aspettiamo?- dice con veemenza Valchiria –Attraversiamolo anche noi e andiamo a salvare il nostro amico mago!

Rintrah e Clea appaiono decisamente più cauti.

-Non so dove porta ma sicuramente Stephen non si trova al suo interno.- afferma il primo parlando sottovoce alla seconda.

-Sento odore di trappola da lontano. E Wong non me la racconta giusta.- conferma la seconda.

-Quindi ci resta da fare solamente una cosa.

Rintrah si volta verso gli altri e parla a voce alta:

-Questo portale non so dove ci condurrà ma non possiamo fare altro che attraversarlo anche noi, se vogliamo cercare di aiutare il Dottor Strange.

-Lo dicevo io!- dice Valchiria soddisfatta.

-Tu Aroni rimarrai qui.

-Perché, mia regina?

-E’ troppo pericoloso per te.

Così otto individui scompaiono dal salone e rimangono solamente Aroni e Wong.

-E adesso dovrò starmene qui con le mani in mano per chissà quanto tempo, limitandomi a sperare che non accada nulla alla mia regina?

-Se vuole posso allietare la sua attesa portandole qualcosa da mangiare e da bere.

-La ringrazio ma sono così agitato che non riuscirei a mandare giù niente. Ehi, ha sentito pure lei? Sembrava un lamento. E proveniva da là.

Aroni si muove dirigendosi verso la stanza dalla quale gli sembra d’aver sentito provenire il rumore ma non riesce a raggiungerla, poiché Wong lo colpisce alle spalle facendogli perdere i sensi.

-Dian aveva ragione anche stavolta.- commenta l’assistente del Dottor Strange -Aveva previsto che qualcuno sarebbe giunto in soccorso del Mago Supremo e così è stato.

Poi si reca nell’altra stanza dove trova un Wong legato e imbavagliato.

-Hai già ripreso i sensi, sei un degno assistente del Mago Supremo. Purtroppo non potrai fare altro che stare qui ad aspettare il ritorno dei tuoi amici. Se riusciranno a tornare, visto che non mi sono sembrati poi così in gamba. Pensavo che sarebbe stato più difficile farli cadere nella trappola preparata dal mio signore, il grande Dian.

Il falso Wong comincia a ridere soddisfatto.

 

Il Dottor Strange era veramente rimasto colto di sorpresa dall’attacco dello Stregone Smeraldo. Gli era subito apparso chiaro che non era un mago qualsiasi. Quindi le sorti del duello erano quasi già decise a inizio scontro. Strange avrebbe potuto provare a vincerlo, ma in tal caso la eventuale sconfitta si sarebbe potuta rivelare devastante. Meglio accettare immediatamente una sconfitta ma prendere nel frattempo tutte le precauzioni possibili per limitarne le conseguenze. Dian, o Declan Dane come si fa chiamare adesso, se ne sarebbe accorto?

Vedendo come sono andate poi le cose, le precauzioni prese si sono rivelate pure eccessive. Meglio così, pensa Strange. Adesso deve solamente rintracciare lo Stregone Smeraldo e impedirgli di fare quello che vuole fare (chissà cosa potrà mai essere). Certo, prima ancora deve riuscire a liberarsi dalla sedia dove si trova legato, privato della magia e guardato a vista da una maga che lo odia e da un cane demoniaco affamato, ma questa sarà la parte più facile.

 

Nel frattempo Nottolone (Kyle Richmond), Hellcat (Patricia Walker), Valchiria (Patricia Parrington), Clea, Rintrah, Laroximous Boneflayer, Gargoyle e Masked Raider, ingannati da un falso Wong, si sono lanciati all’interno di un portale dimensionale che li condurrà chissà dove. O perlomeno questo è quello che crede il falso Wong.

In realtà nessuno di loro ha attraversato quel portale. Rintrah si è semplicemente reso invisibile e gli altri sono stati tele portati all’esterno dell’edificio da Clea (i due si erano accorti che qualcosa non quadrava nel racconto fatto loro da Wong). In questo modo Rintrah ha potuto assistere con i propri occhi al colpo che il falso Wong ha assestato ad Aroni, il fedele servitore di Clea, e all’incontro tra il servitore di Dian con il vero Wong, precedentemente reso inerme e nascosto dove gi altri non potessero vederlo.

 

-Maledetto! Mi hai ingannato!- grida il servitore di Dian rivolto a Rintrah, una volta che quest’ultimo ha deciso di mostrarsi.

-E’ la stessa cosa che volevi fare tu con noi. Solamente, a me è riuscita meglio.

-Se credi che mi arrenderò senza lottare ti sbagli. Anch’io sono un esperto di magia, anche se non al livello del mio padrone.

Il servitore cade a terra senza che Rintrah abbia mosso un dito o proferito una parola.

-Bel lavoro, Ghost Cat.

-Grazie.- risponde il demone del fuoco con la testa di un gatto, grande ammiratrice di Hellcat -Sono felice di essermi potuta rendere utile.

Ghost Cat, vero nome Cait Nekomata, è diventata da poco un’amica di Patsy Walker e talvolta la va a trovare (camuffandosi da ragazza umana con lunghi capelli neri). Essendosi imbattuti in lei mentre si recavano alla dimora di Strange, Hellcat e gli altri avevano deciso di portarla con loro e avevano fatto in modo che entrasse di nascosto, per poter eventualmente giocarsi una carta in più negli eventi che sarebbero seguiti. Per poco il falso Wong non l’aveva notata quando era entrata insieme agli altri ma infine era andato tutto bene. Non che sarebbe cambiato qualcosa se fosse stata scoperta, ma Rintrah evita di far notare la cosa per non rovinare il momento di gioia che sta vivendo il demone.

 

-Se credete che vi dirò quel che so, vi sbagliate di grosso!- afferma il falso Wong, una volta che è stato immobilizzato e circondato da tutti quelli che sono accorsi in aiuto del Dottor Strange.

Gargoyle lo afferra per il collo e lo alza da terra:

-In altre occasioni sarei stato più clemente, ma non vedo l’ora di tornare da mia moglie. Se non parli ti giuro che non hai la minima idea di cosa sono disposto a farti.

-Parlo! Parlo! Non c’è bisogno di essere così cattivo!

Purtroppo il servitore di Dian non è che sappia granché, racconta dello scontro tra lo Stregone Smeraldo e il Mago Supremo aggiungendo solo pochi particolari a quello che ha già raccontato il vero Wong. Nessun indizio su dove Dian possa aver portato Strange.

-Usando le magie giuste non sarà difficile avere indicazioni su dove sia.- cerca di incoraggiare gli altri Rintrah, mentre sta già cominciando a pronunciare qualche formula.

-Ammesso che sia sempre vivo.- si lascia sfuggire Laroximous Boneflayer.

-Lo è sicuramente.- afferma con decisione Clea, guardando il demone in malo modo.

Masked Raider si avvicina a Rintrah, cercando di rendere utile nella ricerca la sua Maschera dell’Eternità.

-Comincio ad avvertire la sua presenza.- rivela Rintrah, un paio di minuti dopo -Si trova qui vicino. Un momento. Si trova pure troppo vicino.

In quel momento la porta d’ingresso dell’edificio si apre, tutti si voltano verso quel punto e vedono… il Dottor Strange.

-Salve a tutti. Cosa ci fate qui?- chiede piuttosto sorpreso.

-Cosa ci facciamo? Sei tu che ci hai chiamati in tuo soccorso!

-Io non vi ho chiamat… Uh-oh. Ho capito cosa è successo.

 

Bartholomeus Ellington, uomo di robusta corporatura e di folta barba rossa, lo stesso colore dei fluenti capelli, si trova come spesso capita alla scrivania a scrivere. Si occupa della creazione di sceneggiature per fumetti, un lavoro forse non considerato nobilissimo ma che per alcuni rappresenta il sogno della vita. Non sempre vendono bene gli albi sui quali pone il suo nome, ma solitamente sono pieni di idee originali e inusuali. Merito anche del manufatto magico che lo scrittore tiene sulla scrivania, il Dado dall’Esito Ignoto. Pochi sono a conoscenza della sua esistenza e solo il Dottor Strange sa che attualmente è in possesso di Ellington. A chi può interessare un oggetto simile, che  non potenzia il suo possessore? Per questo motivo Strange non ha avuto problemi a lasciarlo in dono al suo conoscente, anche se la casa di costui non è certamente un luogo sicuro dove custodire manufatti magici. Comunque Ellington non è uno sprovveduto e avverte immediatamente il pericolo avvicinarsi. Grazie a un altro oggetto presente vicino a lui, invia immediatamente una richiesta di soccorso al Mago Supremo.

-Fai pure, tanto il Mago Supremo non potrà venire ad aiutarti.- gli dice la presenza ostile che aveva avvertito arrivare.

-Chi sei? Cosa vuoi?

-Sono conosciuto come lo Stregone Smeraldo e sono qui per il Dado.

-Non so di cosa…

-Ah ah ah! Ti avviso, non mi interessa farti del male ma se reagisci o anche solamente provi a prendermi in giro, farai una brutta fine.

-Come fai a sapere del Dado? E a cosa mai può servirti? Esistono un milione di oggetti magici più potenti e utili.

-A cosa mi può servire? A darmi l’unica cosa che ancora mi manca. Al punto in cui sono arrivato non mi serve altro potere, ne ho a sufficienza. Tanto meno l’esperienza, ne ho fin troppa. Il genio, ecco cosa voglio. Con il Dado riuscirò a pensare in modo più creativo, trasversale, inusuale. Mi darà quel piccolo passo in più che mi manca per diventare invincibile.

-Sei fuori di testa. Io lo uso per scrivere storie a fumetti migliori di quelle che scriverei normalmente. Non può essere così importante.

-Dipende da chi ne è in possesso. Hai presente un pallone? C’è chi non sa cosa farsene e c’è chi con esso può fare magie.

Ellington allunga le braccia verso Dian ma non accade nulla.

-Saresti dovuto volare contro il muro…

-Pensavi davvero di riuscire anche solo a sfiorarmi con le tue ridicole formule magiche? Perché sei disposto a morire per difendere un oggetto che tu stesso definisci poco utile? Temi di fare una brutta figura con il tuo amico Mago Supremo, forse?

-Non capisci. Se mi privi del Dado non riuscirò mai più a scrivere come prima, e per me la scrittura è la vita.

-E poi sarei io quello fuori di testa.

Poco dopo lo Stregone Smeraldo sta per allontanarsi dall’abitazione con il Dado in mano.

-Spero che Ellington sia ancora vivo.- sente dire alle sue spalle.

Dian si volta e lo accoglie una brutta sorpresa.

-Strange! Come hai fatto?

 

-Ancora non ho capito come mai quello Stregone Smeraldo non ti ha fatto fuori.- si chiede Dama Yaba, rivolgendosi a un Dottor Strange immobilizzato su una sedia.

-Non so se fosse nelle sue intenzioni ma, anche se lo fosse stato, non avrebbe potuto. Mentre ci affrontavamo, oramai rassegnato alla sconfitta, mi sono preoccupato di lanciare più che altro incantesimi di difesa piuttosto che di attacco. Uno di questi consisteva nel condizionarlo mentalmente, impedendogli di farmi veramente del male. Non mi ha evitato di perdere ma forse mi ha evitato di fare una brutta fine.

-Giochetto degno di un Mago Supremo, immagino.

-Adesso che Dian non c’è più potresti anche liberarmi.

-Te ne puoi scordare. Ti ricordi come mi hai trattata quando ci siamo affrontati, tempo fa?

-Ti ricordo che avevi rapito una ragazza, tra l’altro solamente per riuscire a ottenere un appuntamento con Ian McNee.

-Solamente?

-Senti, giuro sul mio ruolo di Mago Supremo che se mi liberi riuscirò a convincere Ian a darti una possibilità.

-Giura!

-Ho già giurato, se non te ne fossi accorta.

-Uhm… Perché no? Però rimane il problema del cane demoniaco. E qui dentro la magia non funziona, nemmeno io posso usarla.

-Sono convinto che troverai una soluzione.

Poco dopo Dama Yaba porta del cibo alla bestia, che subito dopo aver finito di mangiare si addormenta. Poi la donna, una volta visto che il sonnifero che aveva mischiato al cibo ha fatto immediatamente effetto, libera Strange. Il Mago Supremo esce dalla casa e si sgranchisce un po’.

-Guarda un po’ dove mi trovavo. Questa è sempre New York.

-Non eri poi così molto lontano da casa tua. Credo che questo sia un appartamento che quello Stregone Smeraldo ha affittato per l’occasione.

-Puoi rivelarmi qualcosa che mi possa tornare utile contro di lui?

-Non credo. Non è che mi abbia rivelato granché, anche se ero sua alleata. Quel tipo è più furbo di quel che sembra.

-Spero per me di no.

Mentre si allontana, il Mago Supremo sente la donna dirgli un’ultima cosa.

-Ricordati della promessa! Se non la manterrai ti verrò a cercare e ti farò brutte cose!

“Sarebbe anche una bella donna. Peccato sia un bel po’ fuori di testa.” pensa il Dottor Strange.

 

-Ok, adesso sappiamo che fine avevi fatto e come sei riuscito a tornare.- commenta Nottolone -Ma noi cosa c’entriamo se non sei stato tu a chiamarci?

-Non sono stato io ma allo stesso momento sono stato io. Diverso tempo fa avevo posto sull’edificio un incantesimo di protezione che funzionasse come un allarme. In poche parole, se qualcuno mi avesse attaccato e sconfitto all’interno della mia dimora, avrebbe pensato ad avvisare alcune persone da me indicate. Però ero sicuro di averlo successivamente tolto. Evidentemente per qualche motivo a me sconosciuto è tornato in funzione. Mi spiace avervi fatto venire qui, anche se potreste tornare ugualmente utili. Questa storia con lo Stregone Smeraldo non è ancora conclusa, purtroppo.

-Solamente una domanda.- interviene Valchiria -Hai detto che l’incantesimo risale a diverso tempo fa, ma noi ci conosciamo da poco. Perché sono stata avvisata anche io?

-Probabilmente perché fai attualmente parte dei Difensori. Sicuramente sono stati avvisati pure Hulk e Namor, ma a quanto pare hanno deciso di ignorare la chiamata. Sigh!

Il Mago Supremo non fa in tempo ad organizzare la ricerca del nemico che gli arriva il messaggio di Ellington. Con fare soddisfatto si rivolge subito agli altri:

-Forse so dove si è diretto e cosa vuole fare lo Stregone Smeraldo. Clea, Gargoyle, Rintrah e Masked Raider, venite con me. Gli altri rimangano qui in attesa di nostre notizie.

 

Ed è così che Dian si ritrova ad affrontare Strange e i suoi quattro alleati.

-Faresti meglio ad arrenderti.- lo avvisa il Mago Supremo -Già non vinceresti contro di me, visto che stavolta non mi hai colto di sorpresa, in più stavolta ci sono anche alcuni miei amici ad aiutarmi.

-Oh, beh, poteva andarmi decisamente peggio. Ricordati di me, Mago Supremo. Ricordati di chi ti ha sconfitto.

Quindi Dian lancia il Dado verso il gruppo di Strange e d’istinto Gargoyle lo prende al volo con una mano. Immediatamente una scarica elettrica li colpisce, procurandogli nessun danno ma dando il tempo allo Stregone Smeraldo di fuggire.

-Quel maledetto aveva caricato il Dado di energia. Mi spiace, forse se non lo avessi afferrato…

-Non importa, Isaac. E’ dovuto fuggire senza potersi portare dietro ciò che voleva, è questo l’importante.- cerca di rincuorarlo Strange.

-Quindi l’avventura si è già conclusa? Non che me ne lamenti, eh!- osserva Masked Raider.

-Già. Per adesso è tutto qui, ma prima o poi risentiremo sicuramente parlare di quello Stregone Smeraldo.

 

Nei giorni seguenti ognuno ritorna al proprio luogo. Clea e Aroni nella Dimensione di Luce, con il secondo che non è che sia rimasto poi così colpito in positivo dal Mago Supremo. Gargoyle dalla moglie Edna. Rintrah nella Dimensione del Cerchio Ennesimo. Laroximous Boneflayer all’Inferno.

Inaspettatamente, Nullificatore Assoluto decide di abbandonare l’identità di Masked Raider e consegna la Maschera dell’Eternità a Strange.

-E adesso cosa farai?

-Tornerò a combattere il crimine come Nullificatore Assoluto. Lo trovo più divertente.

-Ma Zelma Stanton mi aveva detto che le tue pistole annulla poteri erano andate distrutte.

-Ehm… Le ho mentito. Sapevo che era entrata in possesso della Maschera dell’Eternità e ho cercato di impietosirla affinché la facesse usare a me.

-Comprendo la tua scelta ma ammetto che mi spiace. Eri un buon Masked Raider.

-Solamente buono? Non ottimo?

-Adesso non esageriamo.

 

-Pure stavolta non è che abbiamo avuto un gran ruolo nella vicenda.- osserva Patricia Walker rivolgendosi a Kyle Richmond, mentre cenano nel loro appartamento.

-Lo so, ma cosa vuoi farci?

-Niente. E, in fondo, domani è un altro giorno.

Un nuovo giorno per Nuovi Difensori.

 

Informazioni MIT/difensive

Oltre alle presenze fisse come Nottolone, Hellcat e Valchiria (oramai Difensore a tempo pieno dal numero 95) e agli habitué degli ultimi numeri (Dottor Strange, Masked Raider e Clea), abbiamo assistito al ritorno di personaggi che non si vedevano da tanto  tempo.

Gargoyle in passato è stato nei Difensori ma la sua ultima precedente apparizione (se non sbaglio) risale addirittura al numero 43 di questa serie, nel quale Isaac sposava Edna.

Pure Rintrah è stato nei Difensori ma le sue precedenti apparizioni prima di questa (anche qui sempre se non sbaglio) sono sulla serie del Dottor Strange. Nell’ultimo numero di quella serie, il 9, diventava il Mago Supremo del Cerchio Ennesimo.

Laroximous Boneflayer aveva debuttato su MIT nei numeri 76 e 77 di questa serie e poi non era più riapparso.

Lo Stregone Smeraldo e Ghost Cat sono al debutto qui su MIT.

Dama Yaba, personaggio inventato di sana pianta, era comparsa sul numero 96 di questa serie.

Un nuovo Masked Raider era comparso per la prima volta su questa serie sul numero 92, mentre Nullificatore Assoluto aveva assunto quell’identità sul numero 98.